In India l’uso del ghi si perde nella notte dei tempi.
Alimento dalle straordinarie qualità, è ritenuto un vero elisir nella medicina Ayurvedica e nei Paesi orientali.
Considerato un alimento che rinforza il fuoco digestivo (Agni), viene presto integrato non solo nella dieta, ma anche nelle pratiche cerimoniali per la sua capacità di purificare mente e corpo.
Viene utilizzato anche nelle pratiche di guarigione, per preparare decotti di erbe grazie alla sua capacità di veicolare i loro principi attivi all’interno delle cellule.
Non solo un condimento, dunque, ma uno dei più potenti cibi curativi, una vera e propria medicina, impiegata nei trattamenti depurativi di tutto il corpo.
Se il ghi si trova comunemente nelle cucine del Sud–Est asiatico e del Medio Oriente, oggi si sta facendo strada anche qui, in Occidente, ora che medici e scienziati, iniziano a comprendere l’importanza di includere i grassi sani nella dieta.
Con l’aumentare dell’interesse, sono sempre di più coloro, specie tra i nostri studenti del SAUTÓN Approach, che si cimentano nella preparazione del ghi in casa.
Ovviamente crescono anche i dubbi su come va preparato: a volte capita che la prima volta non venga affatto bene e che il ghi risulti bruciato.
In questo articolo vediamo quindi quali sono le domande ricorrenti e gli errori più frequenti e come evitarli.
Partiamo dall’inizio.
Il ghi è il burro chiarificato ottenuto con la ricetta tradizionale Ayurvedica.
Privo di lattosio e caseina, è in assoluto il miglior grasso al mondo, un vero elisir di lunga vita.
È l’unico alimento al mondo in grado di ricostruire la tua essenza vitale, quella riserva di energia con cui sei nato e che dovrebbe accompagnarti per tutta la vita ma che spesso spendi prima del tempo a causa delle tue cattive abitudini.
Il ghi non contiene né lattosio né caseina e può essere utilizzato anche se si è intolleranti al lattosio.
Il vero ghi è preparato secondo l’antica ricetta Ayurvedica partendo da burro da pascolo, mentre il burro chiarificato è un prodotto industriale e non ha nulla a che vedere con il ghi.
Per preparare un ottimo ghi in casa ti occorrono:
Il requisito fondamentale è che la pentola sia in acciaio e che abbia il fondo spesso.
Se non usi la pentola adatta, è molto probabile che il tuo primo ghi si brucerà.
Poni la pentola sul fuoco più piccolo, meglio se usi uno frangifiamma o, in alternativa, sovrapponi due griglie del piano cottura e fai in modo che la pentola sia stabile.
Metti i panetti di burro nella pentola, accendi il fuoco e metti la fiamma al minimo e stop, non serve fare altro, se non sorvegliarlo di tanto in tanto, specie le prime volte.
È fondamentale che sia un buon burro, biologico o di qualità.
Ottimo il burro di malga, da animali allevati al pascolo.
Molto apprezzato il ghi dal burro irlandese, facile da reperire nei supermercati Lidl, e da burro degli alpeggi, come quello della Vipiteno.
Trova il burro che più ti ispira, fai diversi test.
Evita invece il burro salato.
Non è necessario tenere la pentola coperta durante la cottura, in modo che tu possa controllarlo a vista.
Il tempo è solo indicativo e non è su quello che devi focalizzarti, ma sul punto esatto di cottura.
All’incirca servono dalle 4 alle 5 ore per 700/800 grammi di burro.
Il tempo poi varia a seconda del tipo e della quantità usata.
Durante la lenta cottura (il burro deve sobbollire in modo leggero), la caseina e il lattosio si separano dal burro: la caseina si deposita sul fondo, mentre il lattosio rimane in superficie sotto forma di una schiuma leggera.
Questo è il punto per cui serve più esperienza, ma se segui bene le indicazioni non è così difficile scoprirlo.
Man mano che il burro sobbolle in modo leggero, la caseina si secca sul fondo ed assume un colore marrone via via più scuro, mentre il lattosio schiuma e la schiuma da bianca assume via via un colore ambrato, si solidifica un po’ formando una crosticina.
Tre sono le cose a cui fare attenzione.
Il momento di spegnere il fuoco è quando:
Non cuocendo abbastanza, il burro non completa il processo di separazione del lattosio e della caseina e ne rimarrebbero tracce.
È un problema se sei intollerante a queste due sostanze e il ghi risulterebbe un po’ meno curativo, perderebbe un po’ delle sue preziose qualità, ma non è un grosso guaio.
Una volta spenta la fiamma, va tolto subito dal fuoco per bloccarne la cottura altrimenti con il calore della pentola continuerebbe oltre misura il processo di cottura e si brucerebbe.
Una volta terminata la cottura, sei pronto per il filtraggio.
Spenta la fiamma, va rimossa la crosticina formata dal lattosio in modo delicato con l’uso di una schiumarola, mentre la caseina va lasciata sul fondo.
Filtra il contenuto e versalo prima in una caraffa utilizzando o una sacca garza per alimenti o un doppio colino, e poi nei barattoli di vetro.
Lascia raffreddare e, una volta a temperatura ambiente, chiudi i barattoli e riponili in frigorifero per 8 ore.
Per essere un buon ghi, il colore, appena fatto, deve essere di un bel liquido giallo oro, come il miele, mentre, una volta solidificato, il colore deve essere anch’esso di un bel giallo chiaro.
Una volta solidificato, va prima assaggiato: se il sapore è leggermente nocciolato, va bene, mentre se sa di bruciato, il ghi va buttato.
Il ghi è uno degli alimenti o preparazioni più antiche al mondo.
Può essere conservato fuori dal frigo.
In India ci sono ghi antichi di centinaia di anni molto pregiati e curativi.
Se il procedimento avviene bene, si eliminano acqua, caseina e lattosio, tutte componenti che possono deteriorarsi.
Resta puro elisir di grasso, un nettare che rimane tale senza temere irrancidimento.
Abbi solo l’accortezza di prelevarlo sempre con un cucchiaino pulito.
Con il Bimby non andrebbe mai fatto perché il ghi non va girato.
Va lasciato lì a cuocersi lentamente senza rimestarlo, in modo che si depositi tutta la caseina ed emerga il lattosio prima come schiuma e poi come crosticina.
Ecco in sintesi un vademecum con gli errori più frequenti e i suggerimenti lampo per evitarli quando si prepara il ghi.
La preparazione del ghi in casa sembra molto più difficile di quanto non sia in realtà.
Ecco perché Devi in un video con Abha Valentina Lo Surdo ha mostrato la preparazione del ghi, che puoi fare anche tu facilmente a casa.
Qui trovi il video che illustra le varie fasi del procedimento che ti ho spiegato in questo articolo.
Se invece sei alla ricerca di un ghi buono e preparato secondo la tradizionale ricetta ayurvedica, lo trovi qui.
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Massimo 3 Settembre 2024
Buonasera ho preparato il mio primo ghi seguendo tutte le indicazioni e sembrerebbe sia uscito un buon ghi.. è passata qualche settimana e il ghi si sta solidificando a granuli mantenendo sulla superficie uno strato liquido chiaro. Vorrei sapere se è normale, oppure, ho sbagliato qualcosa durante la preparazione? Grazie mille Massimo
Maria Pia Festini 11 Settembre 2024
Ciao Massimo,
è normale viste le temperature ancora elevate. Un caro saluto
Rosanna 23 Settembre 2022
Come si utilizza il Ghi ?
Maria Pia Festini 24 Settembre 2022
Ciao Rosanna,
lo puoi scoprire in questo articolo. Un saluto
https://www.sauton.it/come-consumare-i-grassi-sani-guida-pratica/