I calcoli renali sono uno dei disturbi più comuni del tratto urinario.
Sono costituiti da calcificazioni, sassolini duri, formatesi a partire da cristalli, cioè da minerali, acidi e sali presenti nel corpo che si legano l’uno all’altro all’interno dei reni.
I reni disintossicano e de-acidificano l’organismo rimuovendo dal sangue i prodotti finali del metabolismo; inoltre producono ormoni per la formazione e maturazione delle cellule del sangue.
Ogni giorno filtrano l’afflusso di sangue per produrre circa uno o due litri di urina, che viene raccolta nella vescica tramite gli ureteri e che viene eliminata attraverso l’uretra, l’ultimo tratto delle vie urinarie.
Mentre i reni filtrano i liquidi, la vescica assorbe le sostanze di scarto indesiderate e le elimina.
Quando si formano i calcoli, non potendo essere espulsi, possono finire per bloccare il normale flusso di urina, causando dolore quando si tenta di andare in bagno.
In questo articolo scoprirai come si formano i calcoli renali, i fattori di rischio, i sintomi e la dieta migliore per poterli contrastare.
I calcoli o la renella (nel caso di formazioni moto simili a sabbia) si formano quando nell’urina è presente un’alta concentrazione di sostanze come ossalati di calcio, acidi urici, struvite, cistina e sali vari che formano cristalli.
Allo stesso tempo, l’urina presenta una scarsa concentrazione di sostanze necessarie per rompere i cristalli ed eliminare i minerali dal corpo.
Questo squilibrio crea l’ambiente ideale per la formazione di calcoli renali.
Circa l’80% dei calcoli renali sono noti come calcoli di calcio, il che significa che il calcio normalmente presente nel corpo si combina con altre sostanze: ossalati, fosfati o carbonati per formare un calcolo duro.
Mentre i calcoli di calcio sono molto più comuni, a volte i calcoli renali possono anche essere causati dall’accumulo di altri sali acidi, come l’acido urico, dall’accumulo di struvite o, in forma più rara e con origine ereditaria, da accumulo nelle urine di cistina.
Sembra che gli uomini siano più a rischio rispetto alle donne nel soffrire di calcoli renali, per ragioni che non sono del tutto comprese.
Altri fattori di rischio comprendono:
I calcoli restano asintomatici fino a quando, trasportati dal flusso urinario, non ledono con micro lesioni le mucose dell’uretra e le pareti della vescica.
I sintomi dipendono anche dal diametro del calcolo che si è formato.
Il sintomo principale è un dolore intenso nella zona dei reni che può diffondersi alla schiena e sotto il costato, all’inguine e tra le cosce.
È il tipico caso in cui si parla di colica renale.
Altri sintomi comprendono:
I calcoli renali raramente causano danni permanenti, ma serve prestare sempre molta attenzione.
A volte il dolore può diminuire, e quindi potrebbe sembrare che il calcolo renale si sia sciolto da solo e non sia più un problema, tuttavia non è sempre così.
In alcuni casi, il blocco non è stato effettivamente risolto e, anche se il dolore è svanito, il rene inizia ad andare in sofferenza.
Se non si effettuano controlli medici, ciò può portare alla perdita permanente della funzione renale.
Un calcolo renale può anche rompersi e rimanere lì troppo a lungo e questa è un’altra causa di insufficienza renale.
Una delle complicazioni frequenti dei calcoli renali è la cistite, una necessità impellente di urinare, con sensazione di svuotamento incompleto e bruciore, dovuta ad una infiammazione delle vie urinarie.
Quello che avviene è che il calcolo ostruisce parzialmente le vie urinarie, favorendo il ristagno dell’urina.
Se poi vi sono presenti graffi ed escoriazioni, queste si infettano, diventando ricettacolo di batteri che prolificano indisturbati.
Sono batteri ostici da debellare perché difficili da raggiungere dal flusso sanguigno, essendo il calcolo un corpo estraneo e privo di capillari.
Ecco perché la cistite è spesso recidiva e né gli antibiotici né il nostro sistema immunitario sembrano funzionare fino a che il calcolo non si scioglie definitivamente.
Quindi, se soffri ripetutamente di cistite, è bene capire se la causa dell’infiammazione delle vie urinarie sia dovuta alla presenza di calcoli.
Un ambiente acido è terreno favorevole per lo sviluppo di calcoli renali.
In particolar modo, avere urine con un pH acido diminuisce drasticamente il livello di tutte quelle sostanze che contrastano l’aggregazione di cristalli come i citrati e la cosiddetta proteina di Tamm Horsfall che ha anche una funzione antibatterica.
Per questo, un’alimentazione antinfiammatoria con alimenti alcalinizzanti è l’ideale per prevenire questo disturbo.
Ci sono alimenti che possono contribuire al riacutizzarsi dei sintomi dei calcoli renali e da cui è meglio star lontani:
La prevenzione è la via principale da seguire sia se si ha familiarità alla formazione dei calcoli sia per evitare di incappare in questa esperienza che può rivelarsi dolorosissima.
Vediamo quali sono gli alimenti da prediligere:
Esistono tecniche che favoriscono l’espulsione naturale delle concrezioni e la più utilizzata è la litotrissia extracorporea.
Se si ha familiarità nella formazione di calcoli renali, risulta utile ricorrere anche ad integratori mirati per ridurre la formazione di ossalati.
Vanno evitati integratori di calcio antiacidi perché aumentano il rischio di formazione di calcoli
Ideale è assumere calcio dagli alimenti come latticini crudi, yogurt, kefir e verdure a foglia verde o discutere con il tuo medico se hai alti livelli di calcio.
I calcoli renali si formano per diverse ragioni che variano dalla genetica alla dieta, alle allergie, al peso, alla disidratazione, ai livelli di pH e altro ancora.
Indipendentemente dal motivo, ciò che puoi fare per evitare che si formino, è svolgere esercizio fisico in modo regolare, rimanere idratato, seguire una dieta ricca di nutrienti, equilibrata, low carb, come quella che proponiamo nel SAUTÓN Approach.
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Fonti:
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