Essere sensibili o insensibili all’insulina è la chiave di tutta la tua salute.
Determina:
Per comprendere meglio questo concetto, andiamo a guardare che cammino fa lo zucchero nel tuo corpo quando mangi.
Le molecole del glucosio vengono per prima cosa intercettate nell’intestino, e qui scatenano un massiccio rilascio di un ormone glucosio-dipendente insulinotropico (GIP) che è il più importante sensore dello zucchero ed è il più importante fattore che scatena il rilascio dell’insulina.
L’insulina cerca di procedere ad una pulizia profonda del glucosio cercando di dirottarlo verso le cellule e farlo usare come energia per vivere.
Nello stesso momento comunica ai muscoli di smettere di bruciare grassi per vivere perché c’è glucosio che va consumato.
Allora l’insulina lo converte in glicogeno, una forma di zucchero che può essere conservata nel fegato e nei muscoli, come energia di riserva.
Poi, dato che le riserve di glicogeno sono piccole (circa 2000 calorie), finita questa scorta, lo zucchero in eccesso viene trasformato in grasso.
È un’operazione un po’ faticosa per il corpo, chiamata lipogenesi de novo, che però ha un vantaggio: lo zucchero trasformato in grasso può essere conservato in modo illimitato nelle cellule adipose.
L’insulina comunica anche al fegato di interrompere la produzione di altro glucosio fino a nuovo ordine e manda il segnale al cervello di sopprimere l’appetito, perché il corpo è già pieno.
E qui iniziano i problemi che sono soprattutto di comunicazione!
Il problema è che questo segnale al cervello arriva rapidamente se le tue cellule sono sensibili ai comandi dell’insulina, ma si blocca se le tue cellule sono diventate insulino resistenti e non ubbidiscono più ai comandi di questo ormone perché le riserve di glicogeno sono sempre piene dal mattino alle sera e lo zucchero sempre tanto.
Quindi, in questo caso, succede che sei pieno e saturo di zucchero ma il cervello non lo sa, non ti manda i segnali di sazietà, tu continui a mangiare, peggiorando ogni giorno questa reazione.
L’insulina è l’ormone “maestro” del metabolismo.
Se lo stimolo che agisca è costante, il corpo e il cervello non riescono più a sentirlo, vanno in protezione e cercano di difendere le cellule dal troppo zucchero, bloccando l’accesso di altro zucchero e disubbidendo ai comandi dell’insulina.
Troppo zucchero che non può essere sistemato a causa dello “sciopero” delle cellule porta ad un accumulo di grassi nel sangue, ad un metabolismo bloccato con aumento delle cellule adipose e ad una serie di problemi a cascata su sistema ormonale ed immunitario.
La soluzione sarebbe facile e a portata di mano, ma implica un cambio di rotta:
Non importa da quanto sei insulino resistente, puoi sempre invertire la rotta e tornare a funzionare bene.
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